Stress lavoro-correlato e spazi confinati: la prevenzione, la valutazione e la gestione
- dott.ssa_lindatrogi

- 17 feb
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 6 mar
In questo articolo, estratto del mio intervento al webinar "Spazi confinati, la legislazione e la NORMA ISO 11958" tenutosi il 15 febbraio 2025, analizzo le conseguenze psicologiche che si possono avere svolgendo compiti lavorativi in spazi confinati.
In particolare parlo di:
effetti psicologici
stress lavoro-correlato e spazi confinati
l'importanza della valutazione delle competenze trasversali in sede di selezione del personale da assumere come potente strumento pre-preventivo
come gestire lo stress lavoro-correlato in lavoratori sottoposti a compiti in spazi confinati
gli interventi organizzativi e individuali che si possono mettere in atto
Per una gestione della sicurezza in azienda efficace, bisogna sempre tener conto del rischio psicosociale, soprattutto, del rischio stress lavoro-correlato.
Questo, infatti, può aumentare ogni altro tipo di rischio lavorativo, che sia fisico, chimico, atmosferico, biologico etc... Un lavoratore stressato è un lavoratore non attento, non preciso, non motivato e questo si traduce in una maggior presenza di infortuni, incidenti, malattie, errori.
Avere lavoratori stressati comporta un calo nella performance e nella qualità dell'operato e a un calo dei livelli di sicurezza aziendali globali.
Risulta, quindi, fondamentale, valutare ed intervenire efficacemente per ridurre lo stress lavoro correlato se si vuole un'azienda sicura e che abbia standard qualitativi e produttivi elevati.
Per quanto riguarda gli spazi confinati
Il lavoro in ambienti confinati rappresenta una sfida significativa non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico. Le condizioni operative in spazi ristretti, la limitata libertà di movimento, l'isolamento e la percezione del rischio possono generare elevati livelli di stress, incidendo sul benessere mentale e sulle prestazioni lavorative.
Le persone che operano in spazi ristretti possono manifestare una serie di sintomi psicologici derivanti dallo stress lavoro-correlato. Tra i principali effetti troviamo:
Ansia e tensione: Il senso di claustrofobia e la percezione del rischio aumentano l’attivazione del sistema nervoso, generando ansia costante.
Difficoltà di concentrazione: L’elevato livello di stress può compromettere la capacità di attenzione, aumentando il rischio di errori.
Affaticamento mentale e burnout: L'esposizione prolungata a condizioni di stress può portare a un esaurimento psicofisico.
Disturbi del sonno: La tensione accumulata durante il lavoro può influire sulla qualità del riposo.
Irritabilità e cambiamenti dell'umore: Lo stress cronico può tradursi in alterazioni emotive e difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Riconoscere tempestivamente i segnali di stress permette di intervenire prima che il disagio si trasformi in un problema cronico. I sintomi si possono suddividere in:
Fisici: Aumento della frequenza cardiaca, tensione muscolare, sudorazione eccessiva, disturbi gastrointestinali.
Emotivi: Sensazione di pericolo, sbalzi d’umore, apatia, paura persistente.
Comportamentali: Nervosismo, aggressività, evitamento del lavoro, maggiore propensione agli errori.
Cognitivi: Difficoltà a concentrarsi, percezione alterata del tempo e dello spazio, pensieri ossessivi sulle situazioni di pericolo.
Strategie per la Gestione dello Stress
Per ridurre l’impatto dello stress nei lavoratori in ambienti confinati, è necessario adottare strategie mirate a livello individuale e organizzativo.
A livello individuale
Tecniche di respirazione e rilassamento: La respirazione diaframmatica aiuta a mantenere la calma in situazioni stressanti.
Allenamento mentale: La visualizzazione positiva delle operazioni lavorative riduce l'ansia anticipatoria.
Pianificazione delle pause: Brevi momenti di riposo aiutano a prevenire il sovraccarico psicofisico.
Alimentazione e idratazione adeguata: Una corretta nutrizione influisce positivamente sull’energia e la concentrazione.
A livello organizzativo
Formazione specifica: I lavoratori devono essere preparati a riconoscere e gestire lo stress.
Monitoraggio psicologico continuo: Supervisori e responsabili devono osservare eventuali segnali di disagio nei dipendenti.
Rotazione dei turni e limitazione dell’esposizione: Ridurre il tempo trascorso in ambienti confinati previene l’accumulo di stress.
Supporto psicologico: La presenza di uno psicologo del lavoro permette di offrire consulenze mirate e strategie di coping personalizzate.
Supporto Psicologico ai Lavoratori
Per garantire il benessere mentale dei lavoratori, le aziende dovrebbero implementare programmi di supporto psicologico strutturati, che includano:
Formazione sulla gestione dello stress: Tecniche pratiche per affrontare l’ansia e le emergenze.
Supervisione attiva e check-in regolari: Dialoghi frequenti con i dipendenti per monitorare il loro stato emotivo.
Sportelli di ascolto e supporto psicologico personalizzato: Offrire colloqui individuali con professionisti della salute mentale.
Programmi di supporto tra colleghi (peer support): Creare un ambiente in cui i lavoratori possano condividere le proprie esperienze e strategie.
Debriefing post-turno: Discussioni guidate per elaborare eventuali situazioni di stress vissute durante il lavoro.
L'importanza della Valutazione delle Competenze Trasversali nella Selezione del Personale
Un potente strumento pre-preventivo per garantire la sicurezza dei lavoratori in ambienti confinati è la valutazione delle competenze trasversali in fase di selezione del personale. Oltre alle capacità tecniche, è essenziale individuare caratteristiche psicologiche e comportamentali che possano influenzare la capacità di affrontare situazioni di stress elevato.
Le competenze trasversali più utili per chi lavora in spazi confinati includono:
Gestione dello stress e della pressione: Capacità di mantenere la calma in situazioni critiche.
Resilienza emotiva: Adattabilità ai cambiamenti e resistenza psicologica a condizioni di lavoro difficili.
Lavoro di squadra e comunicazione efficace: Essenziale per coordinarsi con i colleghi e gestire eventuali emergenze.
Problem solving e pensiero critico: Capacità di affrontare situazioni impreviste in modo razionale e tempestivo.
Autocontrollo e consapevolezza emotiva: Riduce il rischio di panico e reazioni impulsive in contesti operativi complessi.
Investire nella selezione di personale dotato di queste competenze riduce il rischio di incidenti e favorisce un ambiente di lavoro più sicuro e produttivo.
Conclusione
Il lavoro in ambienti confinati rappresenta una sfida complessa che richiede un approccio multidimensionale per garantire il benessere psicologico dei lavoratori. Riconoscere i segnali di stress e adottare strategie di gestione efficaci non solo migliora la qualità della vita dei dipendenti, ma aumenta anche la sicurezza e l’efficienza lavorativa. Le aziende hanno il dovere di creare un ambiente di lavoro in cui la salute mentale sia una priorità, investendo in formazione, monitoraggio e supporto psicologico continuo.
✨ Un lavoratore supportato psicologicamente è un lavoratore più sicuro, motivato e produttivo.
Per una consulenza o per maggiori informazioni non esitare a contattarmi!


Sono un RSPP e non ero a conoscenza di queste cose! Grazie dottoressa